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Comunicazione Control Plane - Nodo

Questo documento cataloga le connessioni tra il piano di controllo (control-plane), in realtà l'apiserver, e il cluster Kubernetes. L'intento è di consentire agli utenti di personalizzare la loro installazione per rafforzare la configurazione di rete affinché il cluster possa essere eseguito su una rete pubblica (o su IP completamente pubblici resi disponibili da un fornitore di servizi cloud).

Dal Nodo al control-plane

Kubernetes adotta un pattern per le API di tipo "hub-and-spoke". Tutte le chiamate delle API eseguite sui vari nodi sono effettuate verso l'apiserver (nessuno degli altri componenti principali è progettato per esporre servizi remoti). L'apiserver è configurato per l'ascolto di connessioni remote su una porta HTTPS protetta (443) con una o più forme di autenticazioni client abilitate. Si dovrebbero abilitare una o più forme di autorizzazioni, in particolare nel caso in cui siano ammesse richieste anonime o token legati ad un account di servizio (service account).

Il certificato pubblico (public root certificate) relativo al cluster corrente deve essere fornito ai vari nodi di modo che questi possano connettersi in modo sicuro all'apiserver insieme alle credenziali valide per uno specifico client. Ad esempio, nella configurazione predefinita di un cluster GKE, le credenziali del client fornite al kubelet hanno la forma di un certificato client. Si veda inizializzazione TLS del kubelet TLS per la fornitura automatica dei certificati client al kubelet.

I Pod che desiderano connettersi all'apiserver possono farlo in modo sicuro sfruttando un account di servizio in modo che Kubernetes inserisca automaticamente il certificato pubblico di radice e un token valido al portatore (bearer token) all'interno Pod quando questo viene istanziato. In tutti i namespace è configurato un Service con nome kubernetes con un indirizzo IP virtuale che viene reindirizzato (tramite kube-proxy) all'endpoint HTTPS dell'apiserver.

Anche i componenti del piano d controllo comunicano con l'apiserver del cluster su di una porta sicura esposta da quest'ultimo.

Di conseguenza, la modalità operativa predefinita per le connessioni dai nodi e dai Pod in esecuzione sui nodi verso il control-plane è protetta da un'impostazione predefinita e può essere eseguita su reti non sicure e/o pubbliche.

Dal control-plane al nodo

Esistono due percorsi di comunicazione principali dal control-plane (apiserver) verso i nodi. Il primo è dall'apiserver verso il processo kubelet in esecuzione su ogni nodo nel cluster. Il secondo è dall'apiserver a ciascun nodo, Pod, o servizio attraverso la funzionalità proxy dell'apiserver.

Dall'apiserver al kubelet

Le connessioni dall'apiserver al kubelet vengono utilizzate per:

  • Prendere i log relativi ai vari Pod.
  • Collegarsi (attraverso kubectl) ai Pod in esecuzione.
  • Fornire la funzionalità di port-forwarding per i kubelet.

Queste connessioni terminano all'endpoint HTTPS del kubelet. Di default, l'apiserver non verifica il certificato servito dal kubelet, il che rende la connessione soggetta ad attacchi man-in-the-middle, e tale da essere considerato non sicuro (unsafe) se eseguito su reti non protette e/o pubbliche.

Per verificare questa connessione, si utilizzi il parametro --kubelet-certificate-authority al fine di fornire all'apiserver un insieme di certificati radice da utilizzare per verificare il il certificato servito dal kubelet.

Se questo non è possibile, si usi un tunnel SSH tra l'apiserver e il kubelet, se richiesto, per evitare il collegamento su una rete non protetta o pubblica.

In fine, l'autenticazione e/o l'autorizzazione del kubelet dovrebbe essere abilitate per proteggere le API esposte dal kubelet.

Dall'apiserver ai nodi, Pod, e servizi

Le connessioni dall'apiserver verso un nodo, Pod o servizio avvengono in modalità predefinita su semplice connessione HTTP e quindi non sono né autenticate né criptata. Queste connessioni possono essere eseguite su una connessione HTTPS sicura mediante il prefisso https: al nodo, Pod o nome del servizio nell'URL dell'API, ma non valideranno il certificato fornito dall'endpoint HTTPS né forniranno le credenziali del client così anche se la connessione verrà criptata, non fornirà alcuna garanzia di integrità. Non è attualmente sicuro eseguire queste connessioni su reti non protette e/o pubbliche.

I tunnel SSH

Kubernetes supporta i tunnel SSH per proteggere la comunicazione tra il control-plane e i nodi. In questa configurazione, l'apiserver inizializza un tunnel SSH con ciascun nodo del cluster (collegandosi al server SSH in ascolto sulla porta 22) e fa passare tutto il traffico verso il kubelet, il nodo, il Pod, o il servizio attraverso questo tunnel. Questo tunnel assicura che il traffico non sia esposto al di fuori della rete su cui sono in esecuzioni i vari nodi.

I tunnel SSH sono al momento deprecati ovvero non dovrebbero essere utilizzati a meno che ci siano delle esigenze particolari. Il servizio Konnectivity è pensato per rimpiazzare questo canale di comunicazione.

Il servizio Konnectivity

FEATURE STATE: Kubernetes v1.18 [beta]

Come rimpiazzo dei tunnel SSH, il servizio Konnectivity fornisce un proxy a livello TCP per la comunicazione tra il control-plane e il cluster. Il servizio Konnectivity consiste in due parti: il Konnectivity server e gli agenti Konnectivity, in esecuzione rispettivamente sul control-plane e sui vari nodi. Gli agenti Konnectivity inizializzano le connessioni verso il server Konnectivity e mantengono le connessioni di rete. Una volta abilitato il servizio Konnectivity, tutto il traffico tra il control-plane e i nodi passa attraverso queste connessioni.

Si può fare riferimento al tutorial per il servizio Konnectivity per configurare il servizio Konnectivity all'interno del cluster